"La Libertà è come l'aria"

"Dall'oppressione alla libertà. Le nuove generazioni a confronto con gli ideali della Resistenza e della Lotta di Liberazione "

Scritto da Pascal La Delfa e Giorgia Filanti

Regia: Giorgia Filanti

con: Serena Borelli, Francesca La Scala e Gianpiero Cavalluzzi

produzione Oltre le Parole ONLUS, finanziato da Associazione Italiana Ciechi di Guerra - 2022


Note della regista e co-autrice

Nella regia ho cercato di sviluppare aspetti più leggeri, parti musicali di teatro danza atti ad evidenziare con semplicità il dramma della lotta per la libertà: è stato fondamentale far emergere tutta l'umanità di questi eroi, molto spesso persone comuni, che sono state i nostri partigiani. Abbiamo raccontato appunto l'impegno e l'eroismo di personaggi della Resistenza realmente esistiti come ad esempio Gerardo De Angelis, artista e intellettuale dell'epoca, che morì nel 1944 nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Attraverso musiche dell'epoca, contaminate ed elaborate, ho provato a restituire quadri, immagini che narrassero le storie sia dei partigiani che di esponenti del regime fascista, in contrapposizione anche ironica, dove alla fine si svela tutta la drammaticità delle vicende accadute durante la Seconda Guerra mondiale e dell'opposizione eroica condotta dagli uomini e le donne della Resistenza italiana contro la dittatura nazifascista.

Giorgia Filanti

Note del co-autore e dir. artistico

Non è facile scrivere uno spettacolo su temi così ampi, complessi e apparentemente lontani dall’universo giovanile. Ma il caso vuole che il testo si stato commissionato da AICG in tempi non sospetti, ovvero prima dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Questo avvenimento così prepotentemente presente nella nostra realtà, ci fa da sponda per parlare di altre guerre, altre resistenze. Ecco che diventa orrendamente sincronica la storia della nostra Resistenza, così come diventa tangilmente orribile la narrazione della guerra: di cento anni fa o contemporanea non cambia nel risultato: morti innocenti uccisi in cambio di presunte ideologie che spesso sono solo argomentazioni fittizie per interessi e meccanismi molto più complessi, nascosti e profondi di quanto arrivi all’opinione pubblica. Con questo lavoro non abbiamo voluto schierarci esplicitamente, né raccontare di “buoni e cattivi”: innanzitutto abbiamo voluto stimolare i giovani spettatori alla riflessione e alla critica, e quindi alla necessità di non subire passivamente le macro e le micro invasioni altrui, che oggi forse sono più subdole di quelle degli eserciti tradizionali. E ricordare che le guerre, da sempre, producono innanzitutto dolore e miseria: la resistenza sarebbe utile praticarla anche prima che scoppino.

Pascal La Delfa

Il testo originale è stato creato per questo specifico progetto ed è coperto dai diritti d’autore.

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Audio dello spettacolo


Testimonianza del Presidente Nazionale dell’A.I.C.G., Gr. Uff. Italo Frioni


Alcuni documenti, scritti e disegni, elaborati dai ragazzi che hanno assistito alle rappresentazioni avvenute negli Istituti






Testimonianze raccolte dopo la visione dello spettacolo

Parte di esse sono visibili, insieme ad alcune foto dell'evento, anche al seguente link della scuola Massaia di Roma:

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Testimonianze di alcuni studenti e studentesse

Fede: Mi è piaciuto molto questo spettacolo perchè abbiamo fatto una lezione di storia che avremmo dovuto fare con i libri in classe, che è un pò noioso, vedendo uno spettacolo dal vivo. Mi è piaciuta molto la ricostruzione storica e quando i personaggi raccontavano i fatti avvenuti senza recitare. Anche la parte recitata è stata molto bella e soprattutto molto divertente, ma comunque ci ha fatto capire quanto sono stati tragici i momenti della guerra. Anche le musiche che venivano messe di sottofondo sono state scelte molto bene perchè seguivano il ritmo della vicenda che si stava svolgendo in quel momento. Mi è piaciuto molto questo spettacolo e spero che in futuro ce ne saranno degli altri.

Giuly: Ho apprezzato davvero molto questa attività a cui la scuola ci ha permesso di partecipare, ho amato l'interpretazione, anche gli abiti che sono stati scelti, l'alternanza tra scene comiche e tristi per cercare di rendere lo spettacolo non pesante, in più la tecnica che hanno utilizzato i registi dove per farci arrivare le emozioni c'è stato "il movimento" degli attori è stato molto azzeccato, è riuscito a farmi percepire proprio gli stati d'animo dei personaggi in questione in modo diretto. Amo molto la tematica di cui ha trattato lo spettacolo, questa attività, insieme alle altre a cui abbiamo partecipato, mi hanno di certo aiutato a conoscere più curiosità, e ad eliminare qualsiasi dubbio che io potessi avere sui fatti avvenuti in questo periodo storico. Ho amato questo spettacolo teatrale.

Giorgio: Questo spettacolo mi è piaciuto molto perchè è stato molto coinvolgente e interessante e il fatto che non c'era un palco ha aiutato a essere più inclusivo e a vedere meglio gli attori. Gli attori sono stati molto bravi e coinvolgenti. Va apprezzato anche il fatto che questo spettacolo lo hanno fatto in una scuola e sono riusciti a far capire questi argomenti, e soprattutto a renderli interessanti perchè sentirli spiegati dalla prof in classe sarebbe stato più noioso. Lo spettacolo è stato anche molto commovente sul finale. Mi è piaciuto anche il messaggio che si è voluto portare avanti cioè imparare dagli errori ( fare la guerra) e cercare di evitarli in futuro anche se ancora oggi qualcuno continua a ignorare la storia e scaturire altri conflitti.

Ely: Questo spettacolo è stato molto interessante. Ha parlato di tutti gli avvenimenti storici successi durante la seconda guerra mondiale senza stancare nessuno e far anche divertire tutti. Mi è piaciuto soprattutto quando gli attori passavano dalla gestualità del corpo alla voce. Ci sono state anche delle parti comiche che hanno fatto divertire tutti sia compagni che professori. E morale della favola mi è piaciuto.

Sara: A me questo spettacolo è piaciuto veramente tanto, perchè è riuscito a trasmettere molti sentimenti, anche attraverso alcuni momenti di comicità che sono riusciti a renderlo ancora più speciale e diretto. I registi sono stati molto completi e bravi a interpretare un argomento, fatto storico, molto delicato e difficile da interpretare in quel modo, secondo me. A me è piaciuto anche perchè è stata un'attività diversa rispetto alla lezione sui libri, riuscendo anche ad avere totalmente la mia attenzione. Un particolare che mi è piaciuto molto è stato il modo in cui hanno raccontato, riuscendo ad avere un linguaggio semplice. Questo spettacolo è stato bellissimo e spero che in questo anno scolastico ne vedremo anche tanti altri.

Lody02: Questo spettacolo è stato molto bello, soprattutto perchè esprimono emozioni anche con i gesti/ballo e poi anche l'argomento che è molto importante lo hanno saputo recitare molto bene.

Dany: Lo spettacolo a me è piaciuto molto, soprattutto la scelta di utilizzare la comicità su un tema così importante e delicato. Gli attori e i registi sono stati veramente professionali, ma allo stesso tempo sono riusciti a spiegare e a interpretare un argomento così complicato in modo molto semplice e divertente. Sono riusciti a trasmettere di nuovo le vere sensazioni che si provavano in teatro, dopo vari anni di stop per il Covid. Mi ha affascinato molto la parte della sorella dell'amante di Mussolini, che è stato un modo per approfondire una tematica che in un libro di storia non ci sarà. è molto importante portare e spiegare queste tematiche e argomenti così crudeli e drammatici, per far si che questo non avvenga più. Grazie a tutti gli attori, registi e altri componenti per questa bellissima esperienza.

Leonardo: Parto dal fatto che è stato uno dei miei primi spettacoli, anzi, a dire il vero il secondo, è stato emozionante, soprattutto coinvolgente, perchè gli attori anche attraverso la gestualità sono riusciti a trasmettere delle emozioni davvero forti, in un miscuglio fra comico e drammatico, trasmettendo tutto ciò che credo volevano farci arrivare. La cosa che fra tutte mi ha più emozionato è stata l'ultima parte, quando l'attrice ha parlato dell'attentato e poi tutti insieme hanno cantato bella ciao. Io credo che questo spettacolo sia davvero importante da far vedere a chiunque, perchè ti fa capire quanto sia facile dimenticare ciò che purtroppo successe, darlo per scontato, come ciò che è accaduto in passato non sia servito a nulla perchè ancora oggi si fanno gli stessi errori, quanto sia orribile ciò che è stato fatto, quante persone hanno sofferto per queste cose, ciò che più secondo me fa riflettere è la parte in cui l'attore dice che non si vuole più nascondere e sottostare al regime dell'epoca, ecco, non bisogna mai fare silenzio e subire.

Fraser: Lo spettacolo "la libertà è come l'aria " è stato il primo spettacolo teatrale dopo il covid, i lockdown e le mascherine. Gli attori mi hanno fatto immergere in una avventura tra fascismo, resistenza e rastrellamenti, facendomi provare tutte le emozioni del teatro che non ricordavo da molto tempo. è stata un'esperienza che mi ha colpito del tutto, tra divertimento, riflessioni, tristezza e fatti storici davvero tragici e disumani come la guerra; ma l'essere umano non cambierà mai, come la guerra in Ucraina perchè l'uomo è nato per lamentarsi e non capire quante cose belle hai nella tua vita. Questo spettacolo mi ha fatto riflettere su queste tematiche importanti della vita e dell'essere umano.

Testimonianze di alcuni insegnanti

Prof.ssa Cacciotti, Scuola Artemisia Gentileschi, Roma
Carissimi, nel ringraziarvi ancora per averci arricchito portando nella nostra scuola il vostro spettacolo, con piacere condivido le riflessioni degli alunni, raccolti nel nostro blog di classe, e i lavori digitali realizzati dai ragazzi sull'argomento, pubblicati nel post dedicato all'evento. Un ringraziamento speciale all'Associazione Italiana Ciechi di Guerra per aver reso possibile tutto questo.

Prof.ssa Lalicata, Scuola Massaia, Roma
Gli alunni e i professori della Secondaria di Primo grado Massaia ringraziano commossi per l'esperienza meravigliosa vissuta e per l'intenso scambio di umanità ed emozioni ricevuto. è questa la scuola che ci piace, fatta di incontri, condivisione di intenzioni e visioni comuni.

Prof. Natalini, Scuola via dei Sesami, Roma
Salve, in qualità di coordinatore dell'iniziativa svoltasi presso di noi, Istituto comprensivo di via dei Sesami di Roma il 15 dicembre 2022, vi porgo i più sentiti ringraziamenti per aver permesso la rappresentazione "La libertà è come l'aria" che si è rivelata assai importante, coniugando arte teatrale e memoria, per risvegliare interesse e curiosità nei nostri ragazzi.

Prof. Pilla- Scuola Pisacane, Roma
Non sappiamo come ringraziarvi: lo spettacolo è piaciuto tantissimo agli alunni e ai docenti e molti hanno riferito di essere davvero molto emozionati. Grazie per il dono che ci avete fatto.

Prof.ssa Parsi, Liceo artistico Civita Castellana (VT)
Vi ringraziamo davvero molto per le rappresentazioni che avete tenuto per i nostri studenti. Sono rimasti profondamente colpiti dalla modalità della messa in scena, e dal modo in cui avete trattato un tema così delicato come quello della resistenza. Nei prossimi mesi, quando toccheremo il tema durante il programma scolastico, non mancheremo di ricordare il vostro spettacolo che ha suscitato in maniera attrattiva l'interesse degli studenti.

Testimonianza dell'attrice Serena Borelli

I momenti personalmente più belli di queste matinèè... dove lo spazio scenico può risultare a volte un po' "sacrificato", dove le luci non sempre illuminano un volto con i tagli che il regista si era immaginato, dove sul fondo ci sono.... quando lavagne, o scrivanie chiodate al pavimento, schermi più o meno cadenti, prese e fili penzolanti...dove ci si deve adattare per far arrivare l'amore e la professionalità che mettiamo nel nostro lavoro... c'è una controparte di scambio "reale" che si ha con gli spettatori, che, forse proprio per i motivi di cui sopra, entrano in maniera più semplice e diretta, senza separazioni tra noi che agiamo e loro che osservano.....e quindi "meglio" nella storia.
Diventano non solo spettatori ma "testimoni", con noi, oltre le parole che portiamo e proprio per questo ancor più partecipi di uno spettatore che assiste allo spettacolo in un luogo convenzionale e "deputato".
Provano anche loro ad estraniarsi da quella realtà dei loro occhi, da quelle aule che loro conoscono perchè magari lì fanno delle assemblee, luoghi che rappresentano lo svago ma con noi , nel qui e ora, entrano in una storia, in un mondo altro.
Per questo scambio, per questa vicinanza con l'altro testimone...pian piano... dopo qualche resistenza, dopo che si tolgono anche loro le vesti dell'alunno "svagato distratto e confusionario" scendono pian piano con noi e vivono insieme a noi le nostre vite di personaggi.
Ovviamente non sempre tutto ciò è accaduto con tale poesia ma credo di poter dire che per tanti di loro qualcosa è accaduto dentro, un cambiamento anche solo di un attimo, una consapevolezza diversa anche fugace, una curiosità che si è accesa.....
Vedi i loro occhi dapprima più distanti e distratti, sempre più dentro, vedi sporgere le loro teste per vedere meglio per "capire" cosa accade magari a terra o lì in fondo dove prima c'era solo un muro sgarrupato....
E li percepisci curiosi, interessati... e allora comincia un viaggio insieme, ed è la cosa più bella che possa accadere.... Per i motivi di cui sopra... le domande che sempre più mi toccano, e quelle che ci sono arrivate più spesso, riguardano proprio le emozioni, il "cosa si prova" quando si indossano i pensieri, il corpo, i vestiti e le parole di un altro....
A titolo esemplificativo e ovviamente non esaustivo...
Cosa provate quando interpretate una persona diversa da voi?
è stato difficile provare e trasmettere le "cose che ci avete raccontato? Come avete fatto?
Siete più tristi quando finite questo spettacolo?
I personaggi della vostra storia erano veri?
Perchè avete scelto di raccontare questa storia?
Come fate a ridere e a piangere?
Non avete paura di sbagliare?
Come si fa a interpretare un personaggio cattivo? Cosa si prova quando soffre o quando fa soffrire....
Altre volte invece sono curiosità sul lavoro che facciamo...
Perchè avete scelto di fare questo lavoro
Quanto tempo ci avete messo a metterlo in piedi
Come fate ad imparare tante parole tutte insieme
Come vi trovate tra di voi...
Siete una compagnia, lavorate sempre insieme
Altre volte invece sono osservazioni o ringraziamenti, inutile dire quanto scaldino il cuore
Grazie perchè mi avete fatto capire che non si è soli
Grazie perche mi avete fatto emozionare e vi ho seguito come se vedessi delle persone vere
Grazie perche mi avete fatto capire quanto è importate esprimersi
Grazie perchè mi avete fatto capire cosa vuol dire volere veramente una cosa
E queste parole scambiate con loro fanno emozionare me....
Credo che anche solo per questo bisognerebbe far arrivare il teatro più spesso nelle vite dei ragazzi più giovani, abituarli alla cura delle emozioni…alla consapevolezza di come si sentono, alla curiosità dell'altro, allenare l'empatia....
e questi scambi con loro, le piccole scalfiture (positive o negative che siano) ai loro e ai nostri animi, rinnovano sempre più in me un senso di gratitudine di averlo scelto come lavoro



Foto scattate durante le rappresentazioni avvenute negli Istituti








Collegamenti da esplorare

“La libertà è come l’aria” inizia e si conclude, con un ampio e per forza di cose incompleto excursus, con la strage delle Fosse Ardeatine, avvenuta a Roma il 24 marzo del 1944 da parte dei nazisti, in conseguenza dell’attentato perpetrato contro i tedeschi da alcune forze della Resistenza in via Rasella a Roma il giorno precedente.

Partendo da questo eccidio, tra i numerosi avvenuti i quegli anni e reso ancor più celebre da narrazioni letterari, cinematografiche e artistiche, il testo di Filanti e La Delfa propone una riflessione sulla necessità di una Resistenza e sulle conseguenze delle azioni violente, da una parte e dall’altra degli schieramenti.

Di seguito, alcuni link su internet per approfondire le tematiche, i protagonisti, gli avvenimenti storici, con cui i docenti, gli studenti e semplicemente gli spettatori della performance teatrale, potranno approfondire l’argomento e scoprire dettagli sulla grande storia ma anche su storie minori e non per questo meno importanti.

Breve introduzione sull’eccidio delle Fosse Ardeatine e il contesto in cui viene realizzato, ad opera dei giornalisti Valentina Rossi e Lucio Cecchini:

Il memoriale

Le fosse Ardeatine - sangue innocente


Documentari e altre risorse presenti sul web:

Alessandro Barbero - I Partigiani, l'attentato di via Rasella

Video

Fosse Ardeatine: il filmato ritrovato di Luchino Visconti

Video

Le Fosse Ardeatine - A.N.F.I.M. 24 marzo 1944

Video

Speciale Fosse Ardeatine

Video

Alcuni approfondimenti sui personaggi protagonisti dello spettacolo:

Gerardo De Angelis Clicca qui

Miria di San Servolo (nome d’arte di Maria Petacci) Clicca qui

Sandro Pertini Clicca qui

Herbert Kappler Clicca qui 1 Clicca qui 2

Franco Calamandrei (da una sua frase è tratto il titolo dello spettacolo)

Clicca qui


LE DONNE E LA RESISTENZAVideo

Maria la sabotatrice Video

La partigiana Laura Video

Dina la partigiana in bicicletta Video


Film da poter vedere sull’eccidio:

Rappresaglia, 1973, di George Pan Cosmatos

Si basa sul libro Morte a Roma di Robert Katz. Il protagonista è Padre Antonelli, che conosce personalmente Robert Kappler e i partigiani che porteranno a compimento l'attentato di via Rasella. La notte della fucilazione, il prete segue i camion lungo la strada, e dismessa la tonaca, si mischia agli ostaggi che verranno fucilati nelle grotte. Morirà per mano dello stesso Kappler.


Dieci italiani per un tedesco (Via Rasella), 1962, di Filippo Walter Ratti.

Racconta la storia delle Fosse ardeatine dal punto di vista di un operaio, che viene arrestato col figlio per non aver rispettato il coprifuoco, e fucilato insieme agli altri condannati. Racconta anche di un ripensamento che l'Obersturmführer Weiss manifesta durante l'esecuzione, venendo ucciso a sua volta.


Giorni di gloria, 1945, di Luchino Visconti, Giuseppe De Santis e Marcello Pagliero

Il film racconta gli eventi che portarono alla liberazione di Roma, dall'attentato a via Rasella con la strage delle Fosse Ardeatine, il Processo a Koch e a Caruso e la fucilazione di questi ultimi.


La buona battaglia - Don Pietro Pappagallo Miniserie Rai del 2006-

Racconta la storia di don Pietro Pappagallo, prete partigiano che partecipò alla Resistenza e fu ucciso dalle SS nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.


Roma città aperta, di Roberto Rossellini, capolavoro del 1945. Nel film non si fa esplicita menzione all'attentato e all'eccidio, ma le storie dei personaggi - tra cui don Pietro, un prete partigiano - sono pienamente inserite nella cornice di quegli anni, in cui l'occupazione tedesca di Roma si scontrava quotidianamente con la resistenza partigiana.


Altri link sulla Resistenza:

La Resistenza Italiana Video

Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Clicca qui

La scelta - i partigiani raccontano le donne della resistenza Video

La scelta. I partigiani raccontano. Video

La donna nella Resistenza, 1965, Documentario di Liliana Cavani Video

Le Fosse Ardeatine: sangue innocente Clicca qui

Resistenza e guerra civile in Italia

Storia e caratteristiche del movimento nato dal popolo e che si oppose al nazifascismo durante la seconda guerra mondiale

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25 aprile, mappa concettuale

mappa concettuale sulla liberazione e il 25 aprile

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La festa della Liberazione

Cos'è la Liberazione e perché si festeggia: l’essenziale da sapere sul 25 aprile

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Il partigiano Johnny

Riassunto e analisi, scheda libro dettagliata del libro di Beppe Fenoglio

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Bella ciao

Significato, testo e spiegazione del canto legato ai partigiani, utilizzato in tutto il mondo da diverse “resistenze”

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